Dopo il referendum per l’indipendenza della Scozia dal resto del Regno Unito, alla fine ha vinto il fronte del No, a tenere banco adesso c’è la consulta indetta dai catalani per affrancarsi dalla Spagna. La questione non è nuova, la regione che si estende i suoi confini anche in territorio francese, da sempre è stata percorsa da sussulti indipendentisti, l’orgoglio scozzese sembra però aver dato una nuova spinta a chi sogna una Catalogna libera e autonoma. La questione politica è molto complessa, ma le implicazioni andrebbero a toccare molti altri campi, non fa eccezione il calcio e le squadre che da quel pezzo di penisola iberica provengono, prima fra tutte il Barcellona.
A sollevare la questione ci ha pensato il presidente della LFP, la federazione spagnola, Javier Tebas che è intervenuto nel corso di una trasmissione dell’emittente radiofonica Onda Cero. Il numero uno del calcio spagnolo ha affermato senza esitazione che in caso di indipendenza della Catalogna la Liga sarebbe costretta ad escludere tutte le squadre catalane dai suoi campionati, stando alla legislazione vigente:
Barcellona e Espanyol non potranno giocare nella Liga se la Catalogna diventerà indipendente. Questo a causa dell’attuale legge dello sport che stabilisce che soltanto uno stato non spagnolo attualmente può iscrivere dei club alla Liga o a qualche altra competizione spagnola, questo stato è Andorra. In caso di indipendenza il Congresso dovrebbe modificare questa legge affinché le squadre del nuovo stato catalano indipendente possano giocare, è la sola possibilità. Il campionato perderebbe molto senza il Barça e gli altri club catalani, non immagino un calcio spagnolo senza Barcellona e Espanyol, ma anche senza Sabadell e Girona (ndr. entrambe in Liga Adelante, la seconda serie). Ho sangue catalano e mi auguro che questo non accada, ma se succederà bisognerà capire cosa fare. Si creerebbe un problema importante per il calcio, ad esempio come chiameremo il nuovo campionato? Liga Iberica o dei Popoli di Spagna? Spero davvero non succeda.
Un problema tutt’altro che di poco conto. C’è poi da considerare un altro aspetto: se è vero che il campionato spagnolo perderebbe molto senza due attori così importanti, forse chi ci rimetterebbe di più sarebbero proprio i due club che si troverebbero a disputare dei tornei “nazionali” tutt’altro che competitivi. Si creerebbe una situazione molto simile a quella scozzese, dove Celtic e Rangers da sempre hanno spadroneggiato sulla Premier League scozzese. Non a caso i due club di Glasgow hanno provato più volte ad ottenere il permesso di disputare la Premier League inglese, trovando però sempre la porta chiusa. Un’ipotesi che diventerebbe più che probabile anche per le due squadre di Barcellona.
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